Global Bass Online                                                                                October 2001

Home Up Outline Oct. 2001 Contents Search Classifieds Discuss this issue

Billy Sheehan in Italian

 

Up
GlobalBass.com
Global Bass Station
Global Bass Search
Global Bass Archives
Advertise on GB

~Il pacchetto completo~

L’unico ed autentico “Mister Big” dimostra che può veramente fare di tutto!

È nella politica di Global Bass dire agli artisti che se c’è qualche argomento che affrontiamo e che potrebbe uscir fuori, che loro non desiderano che diventi di pubblico dominio, basta che lo dicano. Ho spiegato questa linea di condotta a Billy Sheehan e mi ha risposto dicendo: “Non c’è nulla, nella vita, che io eviti”.

Per cui potremmo cominciare con quello che per alcuni potrebbe essere un tasto dolente: i Mr. Big. Il fatto è che hanno effettivamente lasciato andare la persona che li ha formati fin dall’inizio.

Billy Sheehan: “Si, mi hanno chiamato e mi hanno licenziato! Credo pensassero di potersi fregare la band ed andarsene per la loro strada. Poi hanno sentito il loro agente in Giappone, che ha cancellato il tour. Ha detto che senza di me non l’avrebbe mai fatto.

Mi hanno richiamato e mi hanno ripreso nel gruppo. Perciò ho detto “sapete, sono contento di fare un tour finale in Giappone, dato che i fans sono stati meravigliosi con noi; però non mi riunirò alla band alla fine del tour, che sarà anche la fine del gruppo. Ci ho lavorato per dodici anni e non potete semplicemente portarmela via. Se volete formare un gruppo vostro fatelo pure.”

Global Bass: “Era anche l’opinione generale che i Mr. Big fossero soprattutto un veicolo per Billy Sheehan”

Billy: ho sempre cercato di essere equo e rendere tutti parte del gruppo, quindi non cercate di fregarmelo per tenervi le fette più grosse; non va bene, non è giusto, e poi andarsene in giro chiamandosi pure “Mr. Big”.

GB: è difficile condurre un gruppo senza cadere in una delle due possibilità, la democrazia o la dittatura

Billy: esatto, e credo che se la gente usa un po’ di rispetto reciproco si possa fare di tutto. Si può instaurare una monarchia, una dittatura o una democrazia; tutto può funzionare se si ha un po’ di rispetto. Quando questo manca tutto collassa, indipendentemente da quanto tu ti ci sforzi.

GB: e serve anche mettere bene le carte in tavola, all’inizio di un progetto, così da sapere esattamente come la cosa è condotta e ridurre i “non lo sapevo”. Così si sa cosa ci si può aspettare e cosa chiedere. Però essere scaricati dalle persone che hai ingaggiato e come trovare tua moglie a letto col tuo migliore amico.

Billy: questo è l’esempio che ho usato più spesso. Ecco perché non potrei tornare a far parte del gruppo. La cosa può concludersi in maniera positiva ma non tornerò indietro.

GB: Beh, fa piacere sapere che hai sistemato le cose. Da ciò che ho letto su di te mi sembra che tu abbia dei chiari modelli di comportamento, una disciplina.

Billy: si, non ci riesco sempre ma ci provo.

GB: nessun essere umano ha sempre successo. È la nostra natura animale, penso.

Billy: “Animale” è la parola chiave.

GB: circa i Niacin, Dennis e John sono molto coinvolti anche in altri progetti, al momento…

Billy: i Niacin è una sorta di progetto in cui ci ritroviamo tutti di quando in quando. Non è il progetto principale di nessuno di noi tre, con Dennis che è sempre richiestissimo e che suona con milioni di persone, e John che fa un sacco di robe da solo. Anch’io sono occupato in continuazione, ma quando riusciamo a trovarci viene su un macello!

GB: un po’ come una vacanza?

Billy: oh, è incredibile. Suonare con Dennis mi ha cambiato la vita

GB: Era da molto che volevi suonare insieme con quel classico suono dell’organo Hammond B-3.

Billy: sono stato un fan del B3 fin dall’inizio. Coi gruppi tipo i Young Rascals e i Vanilla Fudge, e altre vecchie band.

GB: comunque è sempre una faticaccia trasportare in giro uno strumento così massiccio!

Billy: beh, oggigiorno la tecnologia offre l’opzione del B4, che è una versione software del B3 e che è incredibile. Basta solo un computer e una tastiera.

GB: sei ancora un portavoce per la Narcanon?

Billy: si, faccio seminari in tutto il mondo. Sono fortemente contro le droghe. Non prendo neanche un’aspirina dal ’71. Troppe persone si rovinano per tutta la faccenda delle droghe; non voglio predicare alla gente ma so per esperienza che non è una strada da prendere. Se posso convincere qualcuno a prendere un’altra strada ne sono felice.

GB: quella gente ha il diritto di rovinarsi, è sempre la vecchia storia della libertà di azione, solo che è così pazzesco!

Billy: si, è vero, hai il diritto di essere un idiota e rovinare tutto.

GB: hai parlato di alcuni musicisti a cui hai insegnato e che suonano da qualche anno, che hanno raggiunto grossi risultati, ma hanno anche dei buchi in altri settori. In particolare se per loro è molto importante diventare forti in solo due o tre anni.

Billy: credo che essere “forte” non debba essere il tuo scopo. Dovrebbe essere qualcosa di più vasto e più in relazione a chi ti ascolta, piuttosto che essere il ragazzo più veloce del quartiere, che non ha molto senso.

Penso vada bene se voi fare l’unica cosa che t’interessa, però non devi commettere l’errore di chiamarla a tutti i costi “musica”.

GB: quando hai cominciato non ti sei mai scontrato con la voglia di andare in quella direzione?

Billy: no, perché la velocità e tutto ciò che ho nel mio modo di suonare sono cose venute fuori piuttosto naturalmente. Non erano per forza il mio obbiettivo. Ho spinto in quella direzione finché era possibile senza preoccuparmene troppo. Più tardi, quando la gente mi osservava e mi etichettava, sono stato definito “veloce” o “virtuoso” o comunque volessero chiamarmi, nel bene e nel male; però quello che volevo era suonare la musica che volevo sentire, e trasmetterla alla gente.

GB: ha a che fare coi tuoi brani, fino ad un certo punto

Billy: si, credo che a volte sia più di quello. C’è tutto il pacchetto, che comprende una serie di cose. La personalità del soggetto, il suo spirito, come affronta la cosa; la canzone c’entra, ma c’entra anche l’abilità strumentale. Credo che isolare la canzone dal musicista sia sbagliato

Penso che Hendrix abbia scritto dei pezzi che se fossero stati fatti da qualcun altro sarebbero stati considerati mediocri o strambi. Però era lui che li suonava e li cantava a suo modo, e con la personalità che aveva e nella maniera in cui si presentava… quando ascolti Little Wing ti viene da dire “è incredibile”! Mentre se l’avesse scritta qualcun altro avrebbe potuto benissimo non funzionare.

GB: molta gente ha pasticciato con quel pezzo senza mai farlo proprio come lui riusciva.

Billy: Van Halen, se fosse stato qualcun altro non so se avrebbe funzionato. L’intera faccenda, l’intera personalità spiritata del gruppo e la suonabilità dei pezzi, tutto quanto; perfino la gente era pronta per loro.

GB: Di solito consigli alla gente di spegnere la TV e vivere la loro vita?

Billy: Si, non sono un grande appassionato della televisione, ti può veramente prosciugare l’esistenza. Può rimuovere la gente dalla vita reale, preferisco farmi una passeggiata, andare al bar e chiacchierare con qualcuno. Credo che l’informazione che riceviamo dalla TV sia completamente alterata e di solito fatta apposta per guidare la mente delle persone in una direzione o nell’altra, piuttosto che per fornire notizie.

GB: Con l’occhio dei media sugli eventi dell’11 settembre, molte persone che conosco e che guardano la televisione si sono ritrovati in uno stato di sconforto totale. Pensi che i media stiano alimentando tale nevrosi?

Billy: I media ci provano il più possibile per eccitare al massimo la gente. La cosa divertente è che puoi scovare qualsiasi buffone ignorante per la strada e fargli dire la propria opinione. I sondaggi elettorali, per esempio, non sai mai a che persone vengono somministrati.

GB: Per esempio che educazione hanno ricevuto, quanto sono socialmente coinvolti e quanto evoluto è il loro modo di pensare?

Billy: Ne sanno qualcosa, di ciò che gli viene chiesto? Forse bisognerebbe avere una patente per votare! (Ride) Bisogna avere una minima comprensione di ciò che si sta votando, prima di farlo. Recentemente stavo leggendo un libro di Will Durant. È un filosofo del ventesimo secolo che ha scritto un libro intitolato “la storia della filosofia”, in cui parla della sua evoluzione nel mondo occidentale.

Dice che nell’antica Grecia, dove è nata la democrazia, erano molto preoccupati che la democrazia stessa diventasse quello che poi è diventata. Ci sono scritti di migliaia di anni fa in cui si teme esattamente ciò che sta accadendo. Che le elezioni diventino gare di popolarità e che le persone che non hanno qualifiche per avere un’opinione ora hanno opinioni che pesano! Non voglio zittire nessuno, ma se stai parlando di fare qualcosa chiunque può avere un’opinione, solo non scommettere che si traduca nei fatti.

GB: Per quanto tu possa provare a tenere fuori la TV dalla tua vita sarai comunque influenzato dal mondo esterno

Billy: Ma certo! Lo faccio apposta, io voglio scoprire ciò che ciascuna parte ha da dire, però non seguirò ciecamente l’opinione di chiunque, che magari non conosco del tutto e non so da dove venga. Le notizie della notte, i tre maggiori networks, non credo siano aderenti alla verità in nessun caso.

GB: Tornando ad argomenti meno pesanti, e precisamente alla musica… il mondo delle sponsorizzazioni… pensi di essere ancora corteggiato da quelle persone, dopo tutti questi anni?

Billy: No, perché sono rimasto con la stessa compagnia per così tanti anni che tutte le altre sanno con chi sto; sanno che sono leale e che non salto di qua e di là, solo per fare la “puttana degli strumenti”. Conosco gente così, che passa da una compagnia all’altra e poi all’altra, per vedere quanta roba riescono ad accumulare nel loro garage, da cui poi fanno una vendita al mercatino ogni tre o quattro anni. Io sto con la Yamaha da quattordici anni, ormai.

GB: Il che è notevole, dato che ci sono bassi da esposizione che costano cinque, dieci o anche ventimila dollari, con quasi un mobile bar all’interno, e tu ancora suoni un “semplice” quattro corde.

Billy: Si, un basso semplice, dato che penso che nonappena uno strumento comincia ad essere complicato e con un sacco di manopole il musicista comincia a chiedersi “cosa cambierà, musicalmente, se cambio la fase di metà dei magneti e li filtro attraverso un esaltatore dei medi? Cosa cambierà, dal punto di vista musicale?” Capisco che uno voglia ottenere il timbro che ha in testa, ma la cosa sta più nelle mani che nell’elettronica.

Ora, la cosa riguarda solo me; per altri fa parte della loro arte avere un basso con un fantastiliardo di toni e bottoncini e manopole… è la loro arte e io la supporto totalmente. Per ciò che mi riguarda, però, non voglio essere distratto da tante manopole.

GB: Per te, quindi, lo Yamaha funziona…

Billy: è come un muletto. A volte la semplicità funziona, ti lascia la possibilità di concentrarti su altre cose.

GB: Per la “voce” bassistica che possiedi non hai seguito la strada di molti bassisti, con tonnellate di acuti, i medi piatti e vagonate di bassi. Mi sembra tu abbia optato per degli acuti normali e una leggera enfatizzazione dei medi e dei bassi. Lavori così da parecchio tempo.

Billy: Io è lì che sento le note. Mi piace lasciare le altre gamme di frequenze ad altri strumenti; i piatti., la chitarra e la voce. Mi piace quando il basso suona allo stesso modo di quando non è amplificato. Uno dei maggiori problemi, per me, è quando attacco il basso a qualcosa e non suona come quando ce l’ho semplicemente in braccio e sono seduto a suonarlo.

Preferisco che sembri come quando lo sto semplicemente imbracciando in una stanza silenziosa e in cui posso sentire ogni singola nota senza amplificazione. Io provo il basso e l’amplificatore in modo che mi sembri di essere in una stanza tranquilla a suonare. Così posso sentire tutto ciò che normalmente sento in quella maniera e quando alzo il volume posso avvertire tutte le piccole sfumature e le armoniche. La compressione e le frequenze medie sono molto importanti. Quando attacchi un basso ciò che senti sono i pickup; hai uno spettro dinamico completamente differente. I suoni forti sono troppo forti e quelli deboli sono troppo deboli. A volte noto che attaccando un normale basso ad un normale amplificatore, sembra come se di colpo le corde fossero a dieci centimetri dal manico e diventa più difficile suonare.

GB: Hai notato che come entri in un negozio di strumenti musicali cercano sempre di attaccarti subito ad un ampli?

Billy: Si, lasciate che prima senta com’è il basso da solo! L’ampli è tutta un’altra storia!

GB: Ti sei mai trovato, nella ricerca di questo “suono naturale”, a considerare i bassi elettrici semiacustici?

Billy: Non necessariamente. Ne ho un paio; ho un basso Taylor, che è un bello strumento. Però è tutt’un altro animale. Un basso acustico è molto diverso da uno a corpo pieno, ascoltandolo senza amplificazione. Ogni modifica sul basso cambia tutto, e tutte queste cose si sommano, hanno il loro peso.

GB: E i tuoi Yamaha sono “pompati” apposta per te?

Billy: Il basso che suono è esattamente uguale a quello che trovi nei negozi.

GB: La cosa è insolita.

Billy: Era uno dei criteri che avevamo con la Yamaha, nel progettare questo basso. Volevo poter andare in un negozio, prenderne uno e farlo suonare esattamente come il mio. Sarebbe stato disonesto costruire una versione dello strumento più attraente, di acero occhio-di-pernice, elettroniche custom, tutto quanto custom, e poi un ragazzino va a spendere i suoi soldi, guadagnati con fatica, e si ritrova con la versione di cartone. Volevo che fosse esattamente come quello che suono.

GB: è un basso leggero?

Billy: Non proprio, a causa del magnete aggiuntivo al manico. Se uso il radiotrasmettitore devo usare due unità trasmittenti, per cui le cose diventano piuttosto pesanti. È un basso piuttosto “maschile”. Ha un manico spesso ed è disegnato come un basso da battaglia. L’ho fatto cadere da diverse altezze, una volta è cascato per sbaglio da un camion ed è ancora là! Non bisogna preoccuparsene e accudirlo troppo; è un vero arnese da lavoro!

GB: Con ciò in mente, e a volte accade, sei in tour e qualcuno ti frega il basso…

Billy: Questa è un’altra ragione per cui ho voluto che lo strumento fosse standard. Se mai ne perdo uno voglio poterlo rimpiazzare.

GB: E senza troppe condoglianze! Te ne porti parecchi in tour?

Billy: Solo tre.

GB: Interessante, so di gente con trenta bassi…

Billy: Ma perché? E c’è anche certa gente che cambia strumento a metà serata, ma perché?

GB: Lo so! E hai mai notato alcuna differenza?

Billy: Comunque non sento mai la differenza! (ride) E allora perché cambiare? Se ho pompato su un basso perché mai devo improvvisamente farmi lo scherzo di cambiarlo? Il mio basso non si scorda mai; quando lo accordo tiro e stiracchio parecchio le corde, tanto che la gente non ci crede che non debba mai accordarlo.

GB: Considerando quello che fai alle corde e allo strumento, è incredibile!

Billy: Piegare il manico, lanciare il basso in giro, per aria, piegare le corde, anche fra il capotasto e le chiavette! Se stiri le corde a dovere e sistemi il basso nella maniera giusta non ti si dovrebbe scordare.

Credo che la gente sia parecchio fifona coi propri strumenti. Li accudiscono come bambini e ne hanno un po’ paura. Dovresti essere in grado di strapazzarlo un po’, di farlo parlare! Sei tu il maestro! Sii il maestro! Il basso è il tuo strumento.

GB: Ora “COMPRESSION” viene considerato il tuo primo album solista. Considerando che tu hai sempre suonato il basso come andava a te, non si potrebbe considerare ogni album su cui hai suonato come una specie di album solista? Specialmente quelli in cui non eri semplicemente un comprimario (David Lee Roth ed altri).

Billy: Si, è vero, però ho sempre suonato con chiunque altro in termini di lavoro di gruppo.mentre su COMPRESSION ero piuttosto per i fatti miei. Ho curato i testi, il canto, la chitarra.

GB: Hai suonato più di quanto credessi all’inizio. Ho scoperto dalle annotazioni sul disco che nonostante Steve Vai e Terry Bozzio fossero ospiti non facevano parte dell’album come credevo. È tutto molto incentrato su di te.

Billy: Si, ho voluto utilizzarli poco perché volevo fosse un mio disco; ero felice che Steve e Terry ci suonassero, sono dei contributi incredibili, tuttavia non volevo troppi ospiti, perché non volevo perdere la mia identità invitando un mucchio di gente. Per cui ho pensato che se avessi dovuto invitare un paio di persone per far loro fare un paio di cose, avrei dovuto scegliere due persone molto speciali, come Steve Vai e Terry Bozzio. Ho tenuto il tutto sotto controllo, così.

GB: Quindi il resto dell’album, nell’ambito delle percussioni, è stato programmato al computer. Sei sempre stato interessato alla batteria?

Billy: Ne sono un fan da parecchio!

GB: Il che ti deve aver aiutato molto nella programmazione, per scegliere le parti giuste, i giusti voicings e i giusti arrangiamenti.

Billy: Si, in realtà ho programmato molte parti di batteria per i demo di alcuni pezzi del Niacin. Mi ricordo di aver dato a Dennis un paio di suggerimenti dalle mie parti programmate. Nulla che non potesse riprodurre! Un paio di cose lo hanno fatto pensare per un secondo.

GB: Approcci che magari potrebbe non aver mai affrontato, come batterista.

Billy: Esatto! Da solo me ne sono venuto fuori con un paio di ritmi alla “sfida il batterista”, che suonavo con mani e piedi. “Tiè, prova questo!”. Nove su dieci batteristi non ce la fanno! Programmando la batteria cerco di farlo come fossi un batterista, ed è stato il passo più tedioso dell’intero disco, quello che mi ha preso più tempo. Volevo che sembrasse un vero batterista ed in alcuni casi è stato necessario aggiungere molto più di ciò che darebbe uno vero, perché si ottenesse la sensazione di essere di fianco ad una vera batteria che suona!

GB: Diresti di essere una persona prolifica e che la musica è sempre nella tua testa?

Billy: Praticamente è quasi tutto ciò che faccio. Ora sono nella mia stanza e c’è il prototipo di un nuovo basso della Yamaha che sto progettando, c’è una dodici corde della Yamaha, e di sopra nel terrazzo c’è un basso che di solito suono all’aperto e tutto questo genere di cose. Ci sono un po’ di strumenti in soggiorno e un po’ in studio, per cui sono un po’ dappertutto, ci sono sempre in mezzo.!

GB: Ti sei mai orientato verso i cinque o sei o anche sette corde?

Billy: Ho fatto una serie di seminari in Giappone e Cina, sono stati molto belli, i ragazzini erano esterrefatti dal fatto che dovessi ancora imparare molto sul basso. Mi dicevano “ma non sai già tutto?!” ed io rispondevo con una risata, “ma state scherzando? Ci sono ancora così tante cose che si possono fare, e devo imparare ancora così tanto sul quattro corde, secondo me, per cui non vado verso molti cambiamenti, nello strumento. Devo ancora impararci un sacco.

GB: Spesso quando un artista s’impegola col suo primo disco può venir fuori il finimondo. Pezzi che non sono altro che scuse per fare assoli di basso sono spesso un chiaro esempio. In ogni caso tu hai affrontato la cosa come una serie di canzoni. Fermo restando che il basso ha la tua solita predominanza, non è il tuo tipico approccio.

Billy: Volevo fare due dischi, uno come questo e poi un disco di solo basso dove do’ fuori di matto. Ero ansioso di fare un disco “normale”, in cui cantassi e suonassi canzoni “normalmente” come faccio in un gruppo, però il prossimo disco sarà soltanto di basso psicotico.

GB: E non è quello con te e Terry Bozzio

Billy: No, quello è un altro.

GB: Ma ti fermi mai a riposare?!!

Billy: Beh, ti dirò, dopo che avrò finito questi progetti mi concentrerò solo su un paio di cose (ride)

GB: Ho un’amica in Svizzera che sta in quattro gruppi diversi allo stesso tempo. Le ho chiesto perché non si trovasse una sola buona band. Uno dei benefici di stare in diversi progetti è che conosce un sacco di pezzi tutti in stili diversi.

Billy: Si, il che è bellissimo! È ottimo per un musicista conoscere molti pezzi. È la cosa migliore, non dimenticatevi che i Beatles sono partiti come un gruppo da cover!

GB: Hai mai pensato di fare un duetto con un altro bassista? E se si, con chi?

Billy: Oh si, mi piacerebbe molto. Tutti i miei eroi, Tim Bogert, John Entwistle, Jack Bruce, Oteil Burbidge, Steve Bailey, che è incredibile, e la lista andrebbe ancora avanti. Stanley Clarke, mi piacerebbe fare qualcosa con Stanley un giorno, sarebbe grandioso.

GB: Questo è il momento in cui dispiace che come esseri umani si viva quando va bene un secolo, più spesso settant’anni o giù di li.

Billy: Si, sul serio, è troppo poco.

GB: Non c’è abbastanza tempo per fare tutto ciò che ci piacerebbe. Ora ecco una domanda strana… sulla ballad “Caroline”, in questo nuovo disco, c’è un riferimento chitarristico intenzionale a “Black Magic Woman” di Santana?

Billy: In realtà è da “I’m not in love” dei 10CC. MA è anche “Black Magic Woman”. Ci sono probabilmente altre tre o quattro canzoni che hanno quella parte di chitarra. Una della cose che ho fatto in questo disco è stata quella di non evitare assolutamente di fare omaggio ai pezzi che amo; non li copio, ne uso solo un estratto. Lo fanno tutti, ma molti non lo ammettono, però io ho pensato “sai cosa? Io li celebrerò!”

GB: Mi ricordo la volta che qualcuno mi ha mostrato che l’assolo su “Sunshine of Your Love” dei Cream è anche la linea melodica di “Blue Moon”.

Billy: Oh, è fantastico!! (Ride) Mi hai beccato, credevo di saperle tutte!! Quello è un buon pezzo, conosco il solo con tutto il cuore. Non ho ascoltato “Disraeli Gears” per circa quindici anni, ma quando l’ho tirato di nuovo fuori nell’88 mi ricordavo ogni nota di ogni pezzo, perché ero solito starmene lì ad ascoltarlo in continuazione! Devo averlo ascoltato per cinquecento volte.

GB: Ecco un’altra domanda un po’ fuori tema “perché non sei immerso in te stesso?” Molta gente soccombe a ciò, dopo che si sente dire in continuazione quanto è forte

Billy: (ride) Perché non penso un gran che di ciò che faccio. So dove faccio schifo! Ne sono dolorosamente cosciente, cosicché se qualcuno mi viene a dire “Hey, sei formidabile, sei incredibile!” io non ci credo veramente. Conosco i miei punti deboli. Un’altra cosa che la gente mi chiede nei seminari è se faccio mai errori. Io rido e dico “sempre, è un errore contino”. Basta imparare come rimediare, o come rifarli o comunque come fare qualsiasi cosa per uscirne. Forse è la cosa più importante rispetto al resto.

GB: C’è quel vecchio detto “Non dimenticarti che non sei mai a più di mezzo tono dalla nota giusta”

Billy: Esatto. Non mi interessano molto le delusioni di grandezza su ciò che sono o ciò che faccio. Sono un tipo normalissimo che suona il basso. Ho avuto fortuna, ci ho lavorato sodo, ma non ho mai avuto un talento naturale.

GB: No?

Billy: Io credo di no. Sono stato un buon individuatore di problemi, sapevo come risolverli e come lavorarci. Non mi è capitato di natura. Non mi è venuto fuori dal nulla.

GB: Vorrei spostarmi in un’area che coinvolge le tue convinzioni, ora. Come ho detto prima, rispondi solo a quelle che preferisci. Dico bene se affermo che sei nella Chiesa di Scientology?

Billy: Quest’estate fanno trent’anni.

GB: E perché sembra non interessare a nessuno? Molti artisti di alto livello sono stati sottoposti ad assalti da parte dei media per la loro affiliazione e il loro credo.

Billy: Io non faccio proseliti. Se fossi Cristiano (e ho un gran rispetto per questa religione) o Buddista (ancora, grande rispetto anche per questa filosofia) non sarei per forza in giro a parlarne. Credo nell’essere il meglio che si possa essere. Se qualcuno è interessato in ciò in cui credo sono contento di fornire qualche informazione, però è importante che le persone lo scoprano da sole.

GB: I tuoi anni in Scientology hanno aiutato il tuo modo di suonare, sviluppando la tua creatività e la tua chiarezza di pensiero?

Billy: Molto! Mi hanno aiutato in tutta la mia vita. Se non fossi a posto mi risulterebbe difficile uscire ed esibirmi. Mi è servito a far continuare a funzionare le cose e mi ha interessato nell’aiutare il prossimo. Faccio seminari in tutto il mondo e mi piace dare una mano ai giovani musicisti. Per farli migliorare, per far aver loro successo e per far loro apprezzare ciò che fanno e far loro raggiungere i loro sogni. Tutto ciò ha molto a che fare con la mia esperienza in Scientology.

GB: Sto chiedendo a diversi artisti la loro opinione su questi tempi difficili che stiamo attraversando, coi fatti dell’11 Settembre e le loro conseguenze. Pensi sia un periodo di cambiamento?

Billy: Assolutamente! Ho suonato in Indonesia ed in Malesia, in terre Islamiche. È gente meravigliosa, amichevole, e l’Islam è una religione pacifica e bellissima. L’Islam è stato rapito dai terroristi; i media stanno soffiando sul fuoco facendo credere che tutto ciò si riduca all’Ovest contro l’Islam. Non lo è.

C’è stata una terribile tragedia. Io sono patriottico e generalmente conservatore ma non mi interessa bersagliare la gente coi missili cruise. Penso sia una buona idea affrontare le radici del problema. Credo ci siano dei criminali che hanno fatto tutto ciò e che debbano essere portati di fronte alla giustizia.

Penso che il mondo Islamico debba aiutarci, prendendosi delle responsabilità per alcuni dei suoi uomini. Proprio come se io, un bianco, conoscessi qualcuno del Ku Klux Klan, farei di tutto per fermarlo, per impedirgli di arrecare danno. Lui arreca danni anche a me. Se due neri che mi incontrano per la strada come potrebbero sapere se sono del KKK o meno? Potrebbero anche prendersela con me, quindi alla fine è come se il danno fosse anche per me.

Quindi, in quanto bianco, devo controllare che la mia razza non faccia nulla di razzista, che il razzismo non si sparga fra i nostri fratelli. Bisogna fermarlo, cacciarlo da dove è possibile. Proprio come i Cristiani non dovrebbero tollerare quei Cristiani carichi di odio che travisano la Bibbia e la usano come strumento di odio, gli Islamici dovrebbero fare lo stesso. Devono andare fra di loro a fermare l’estremo sconvolgimento della loro fede operato da quelli che vogliono far male al prossimo per mezzo di essa.

All’interno di ogni gruppo bisogna che ci sia un controllo, altrimenti si fa di tutta un’erba un fascio. Ci sono due strade… come spettatori non possiamo fare di tutta un’erba un fascio, come soggetti osservati dobbiamo prevenire che chi fa parte del proprio gruppo non faccia nulla che faccia fare agli altri di tutta un’erba un fascio.

È una strada a doppio senso, e si tratta solo di responsabilità.

 

Puoi visitare Billy al suo sito web indirizzandoti a:  

http://www.billysheehan.com  

Puoi venire anche informato di tutte le sue uscite discografiche, dal momento in cui vengono pubblicate sul sito.

 

Alessandro Arcuri

 

 

 

 

                                  

     Need a friend?
Shop at the World's Largest Music Gear Company!

Home ] Up ]

Copyright © 2000-2009 Global Bass Online
Last modified: June 16, 2009